Come Affrontare e Vincere le Preoccupazioni

Scopri il sistema per poter affrontare e vincere le tue preoccupazioni e riprendere il controllo della tua vita e delle tue giornate

Hai continuamente pensieri negativi sul futuro e prevedi che ti accadranno cose  terribili?

Non riesci a dormire a causa dei problemi e delle preoccupazioni che hai quotidianamente?

Ti trovi ad essere distratto, esausto o in un perenne stato di agitazione e tensione?

Se hai risposto si a una o più di queste domande, ho una buona notizia.

Nei prossimi minuti ti mostrerò come poter affrontare e vincere in maniera sana ed efficace le tue preoccupazioni, rivelandoti un semplice sistema che ti aiuterà a riprendere il controllo della tua vita e delle tue giornate aiutandoti  a fare due cose: 

1) Capire qual è l’unica categoria di preoccupazioni alle quali è giusto che tu presta attenzione, e quali invece devi lasciare andare senza prestargli più di un secondo del tuo tempo.

2) Come abbassare l’impatto emotivo che le preoccupazioni hanno su di te permettendoti di essere più presente, rilassato e sentirti più sicuro nel corso delle tue giornate.

Ma prima di mostrartelo è opportuno che tu abbia chiara una distinzione nella tua mente.

La tipologia di preoccupazioni che tutti noi abbiamo possono essere incluse in due categorie:

PREOCCUPAZIONI FUNZIONALI

Si tratta di pensieri che ci mentono in un costante stato di tensione e agitazione, rispetto a problemi e situazioni verso i quali abbiamo controllo, ovvero dove mettendo in campo un insieme specifico di azioni possiamo risolvere completamente il problema o migliorare notevolmente l’impatto emotivo che questi hanno su di noi.

Ti faccio un esempio, considera questo scenario. 

Domani devi andare alle 10:00  ad una riunione molto importante dall’altra parte della città.

La principale preoccupazione funzionale che potresti avere potrebbe essere:

Arriverò in tempo alla riunione?

Seguita a cascata da altre preoccupazioni tutte correlate a questa:

– Uscire alle 9:00 di casa mi darà abbastanza tempo per arrivarci?
–  Conosco la strada migliore per arrivarci?
– C’è benzina in macchina?

Se ci pensi bene, questo tipo di preoccupazioni non rimangono “vive” a lungo se decidi di affrontarle.

Infatti nel caso della preoccupazione  “C’è benzina in macchina?” puoi uscire a controllare se il serbatoio della macchina è pieno e nel caso non lo fosse, decidere di andare a fare subito benzina. 

Per quanto riguarda la preoccupazione “Uscire alle 9:00 di casa mi darà abbastanza tempo per arrivarci?. Puoi superarla facendo una semplice ricerca su Google Maps e vedere i tempi di percorrenza media che ti suggerisce,  e di conseguenza farti due calcoli e vedere hai bisogno di anticipare o addirittura posticipare l’orario di uscita.

PREOCCUPAZIONI DISFUNZIONALI

Si tratta di pensieri che ci mentono in un costante stato di tensione e agitazione, rispetto a problemi e situazioni sui quali non abbiamo controllo e dove anche volendo fare qualcosa, l’esito delle nostre azioni per ottenere un risultato ideale rimarrà completamente incerto.

Riprendendo il nostro esempio di andare alla riunione, un insieme di preoccupazioni disfunzionali potrebbero essere le seguenti:

– E se nel tragitto per arrivare alla riunione dovessi finire coinvolto in un incidente?
– E se dovessi bucare due ruote della macchina?
– E se dovessi arrivare in ritardo e mi licenziano?
– E se un ramo di un albero si spezzasse e mi cadesse addosso mentre sono in marcia?

Queste sono preoccupazioni implausibili,  perché generalmente sono molto improbabili che accadano e pure se decidessi di fare qualcosa in merito nessuno potrà garantirti che ciò non possa verificarsi . 

Ora che hai chiara questa distinzione, sei pronto a conoscere il sistema  che devi utilizzare per arginare e superare le tue preoccupazioni.

1. Fai l’elenco di tutte le tue preoccupazioni che hai in ciascun area della tua vita

Prendi un foglio e  al centro scrivi questa frase: 

“La principale preoccupazione che ho ora nella mia vita è….”

Per dare le tue risposte leggi ad alta voce, ogni volta, la frase che hai scritto al centro del foglio e scrivi di getto accanto la prima risposta che ti viene in mente senza pensarci troppo.

Prenditi  15 minuti minuti e inizia a preoccuparti intenzionalmente, pensa a tutto ciò che ti agita e spaventa ora nella tua vita.

Una volta fatto avrai messo nero su bianco il tuo elenco di preoccupazioni.

Di per se questo solamente questo processo ti permetterà di sentirti da subito più rilassato…

2. Valuta l’impatto emotivo che ciascuna di queste preoccupazioni ha su di te.

Leggi ad alta voce la frase completa “La principale preoccupazioni che ho ora nella mia vita è [Preoccupazione X] e attribuiscigli immediatamente un punteggio su una scala da 1 a 10, dove zero è falsa e 10 è vero.

Il vero a cui ti devi riferire non è quello logico, ma quel vero che senti emotivamente.

Se ripetendo ad alta voce alcune di queste preoccupazioni che hai individuato ti faranno sentire in qualche modo a disagio, allora saprai che è vera, e a seconda del disagio che proverai attribuiscigli il punteggio.

Mi raccomando, segui questo processo per ogni singola preoccupazione che hai individuato. 

Una volta fatto ordina su di un altro foglio tutte le tue preoccupazioni in ordine di punteggio decrescente.  

3. Decidi se puoi fare qualcosa subito, o molto presto per risolvere la situazione o il problema per cui ti stai preoccupando.

Parti dalla prima voce del tuo elenco e chiediti:

 “C’è qualcosa che posso fare ORA che è sotto il mio diretto controllo per gestire e liberarmi da questa preoccupazione? “

Nel momento in cui risponderai a questa domanda ti troverai difronte a uno di questi due scenari.

NO

Se la tua risposta è No,  la prima cosa che devi fare è accettare la realtà e impegnarti ad andare avanti perché, per quanto ti piacerebbe  farlo, non puoi cambiare o controllare la situazione. 

Ricorda, se un esito di una nostra potenziale azione è ignoto o incerto, non dovrebbe mai essere un problema che dovrebbe preoccuparci.

Lo so, più semplice a dirsi che a farsi, potresti pensare.
Proprio per questo voglio darti un suggerimento.

Anche se sei ben consapevole che non puoi far nulla per risolvere il tuo problema e accetti la situazione per quello che è, se improvvisamente nei giorni successivi le preoccupazione dovessero ripresentarsi,  anziché reagirgli e amplificare l’impatto emotivo negativo che potrebbero avere, sii proattivo e riprendi il controllo  della situazione.

Come puoi farlo?

Mettendo in discussione  le tue preoccupazioni. 

Nel momento in cui noti che ti stai iniziando a preoccupare per qualcosa che non dovresti, segui questi quattro step e vedrai che rapidamente riconquisterai il tuo centro emotivo e di conseguenza il controllo della situazione, e pian piano il disagio e la tensione che proverai, ogni volta che le tue preoccupazioni si ripresenteranno, diminuirà fino a  scomparire del tutto. 

1. Valuta le conseguenze negative del continuarti a preoccupare sapendo che non puoi fare nulla per risolvere la situazione. 

2. Accetta il fatto che ti stai preoccupando e sii obiettivo sulla situazione.

Accettare una preoccupazione non significa che ti vada bene o piaccia; significa guardare in faccia la realtà.

Accetta la situazione per quello che  è “Mi sto preoccupando per qualcosa per cui non dovrei”.

Una volta che ti riconosci questo…

3. Metti in discussione nuovamente la preoccupazione

– Quant’è probabile che questa cosa possa verificarsi?

Nel caso dovesse verificarsi il peggiore scenario possibile che cosa potrei fare per gestire e affrontare la situazione?

Concentrati anche sullo scenario più probabile e quello ideale.

Spesso quando siamo preoccupati ci concentriamo sempre ed esclusivamente sul risultato negativo che potrebbe capitarci e  quello peggiore in assoluto.

Ma dovresti pensare che ci sono anche altri scenari possibili e altamente probabili scenari potresti trovarti a vivere: quello ideale e quello più probabile. 

4. Smetti di parlarne

SI

Se la tua risposta è si chiediti.

a) Quali sono tutte le potenziali soluzioni che posso adottare per sbarazzarmi di questa preoccupazione?

 E subito dopo domandati…

b) Che azioni specifiche devo mettere in campo per attivare questa soluzione?

Cosa devo smettere di fare?

Cosa devo iniziare a fare ?

Cosa posso migliorare?

Facendoti queste domande inizierai a focalizzarti sul presente dove puoi fare tutta una serie di azioni per controllare e risolvere la situazione anziché continuarti ad essere ostaggio delle tue previsioni sul futuro.

4. Sfidati ad eseguire il tuo piano d’azione

Una volta che avrai messo insieme tutte le possibili azioni per affrontare e sbarazzarti dei problemi che generano le tue preoccupazioni,  sfidati per i prossimi 30 giorni a svolgere tre attività giornaliere per avanzare in ciascun’area dove hai individuato le cose che devi smettere di fare, iniziare a fare e migliorare.

Questo semplice approccio ti farà sentire che sei in comando della situazione e ti permetterà di fare progressi in un arco veramente breve verso la risoluzione del problema che scatena le tue preoccupazioni; ma non solo,  nel momento in cui vedrai i tuoi progressi la tua sicurezza aumenterà e passerai dal percepirti come una persona vittima dei suoi problemi e preoccupazioni in una persona che affronta e risolve velocemente tutti i problemi che gli si presentano nella vita.


Questo era il sistema per affrontare e vincere le tue preoccupazioni,  come hai potuto vedere è molto semplice, l’unica cosa che dovrai fare per vedere risultati concreti 
 è iniziarlo ad applicarlo con disciplina nella tua vita.

Inizialmente non sarà naturale, sarai tentato di dire lo faccio dopo e farai fatica, ma  credimi, se lo applicherai con costanza fin da oggi,  vedrai migliorare la qualità della tua vita in modi che ora neanche puoi immaginare e non potrai farne più a meno.

Voglio farti una sola raccomandazione: datti il tempo di testare questo sistema per i prossimi trenta giorni prima di dire che non funziona o che è solo una perdita di tempo.

Mi raccomando :-).

Ora, dato che sono un perfezionista e ci tengo con tutto me stesso a fornirti informazioni e strumenti che possono aiutarti a migliorare concretamente la tua vita, prima di salutarti, voglio condividere con te  alcune informazioni “Bonus” che vanno a completare e rendere più efficace il  sistema che hai appena scoperto, e permetterti di avere una comprensione più ampia sulla tipologia di preoccupazioni disfunzionali più comuni.

Il mio obiettivo è aiutarti  ad avere un training di base per affrontare le cinque preoccupazioni disfunzionali di cui tutti noi tipicamente siamo vittime, potranno essere tutte o solo una parte nel tuo caso, poco importa, alcune delle tue preoccupazioni disfunzionali rientrano in una di queste cinque categorie.

Vediamole velocemente…

1.Preoccuparsi di trovare risposte a domande che non ne hanno.

Una delle forme tipiche di preoccupazione che ci colpisce  è il rimuginare, il ripensare continuamente a un evento o situazione passata che non possiamo accettare.

Perché mi è capitato questo?
Perché la vita è così ingiusta?

Spesso ci facciamo queste domande per anni e alle quali non riusciamo a dare risposta.

Rimuginare è un tipo di attività mentale tossica perché distoglie tutta la nostra attenzione dal presente, l’unico momento dove possiamo fare cose che sono molto più produttive e mettere in campo azioni che ci farebbero vivere immediatamente in uno stato emotivo più funzionale e positivo.

Come affrontare questa preoccupazione:

Ogni volta che trovi a farti domande di questo tipo chiediti come puoi trasformare queste tue domande, sempre se possibile,  in problemi  verso cui puoi fare qualcosa per risolverli e poi applica il sistema che ti ho mostrato poco fa.

La domande chiave da farti per capire se ciò che stai facendo è preoccuparti in maniera funzionale o stai semplicemente rimuginando è: 

Che cosa conterebbe come risposta a questa domanda?  o in alternativa… Come saprei di aver risposto a questa domanda?

Qual è il problema reale che ho bisogno di risolvere che è alla base di questa mia preoccupazione?

Ci sono delle cose che posso fare per risolverlo e che sono sotto il mio controllo
?

E se la risposta è no catalogala velocemente sotto “preoccupazione disfunzionale” e segui le indicazioni che ti ho mostrato nel sistema.

2. Preoccuparsi rispetto al concatenarsi di eventi che portano ad un esito catastrofico

Un’ altra forma di preoccupazione disfunzionale è preoccuparsi rispetto a uno specifico evento che potrebbe portare ad un altro evento negativo ed un altro ancora, e così via, fino a degenerare in un’eventuale catastrofe.

Puoi riconoscere di essere vittima di questo tipo di preoccupazione nel momento in cui ti ritrovi a farti domande che hanno un’impostazione di questo tipo….

Che cosa accadrebbe se [ Scenario X negativo si verifica ] e poi accade [Scenario Y] e poi… [Previsione Catastrofica]

Dipingere questo tipo di  scenario ci porta a moltiplicare all’ennesima potenza le nostre preoccupazioni.

Quando siamo vittima di questa tipologia di preoccupazioni, trattiamo tutti i possibili scenari di eventi “apocalittici”  come se fossero scenari altamente probabili.

Come affrontare questa preoccupazione: 

La domanda che devi farti è:

Quanto è probabile e reale che questa serie di scenari si verifichino?
Quali possono essere gli scenari più probabili ed ideale che potrebbero verificarsi?

3.Rifiutare una soluzione perché non è perfetta

L’errore che comunemente facciamo nel ricercare costantemente la perfezione è che siamo illusi di trovare una soluzione ai nostri problemi, o gestire una situazione in un modo che abbia solo risvolti positivi e che riduca ogni possibilità di avere rimpianti in futuro.

Ma la verità è che il perfezionismo porta a tutto lo scenario opposto.

Pensaci bene, se continuerai a richiederti di essere sempre perfetto metterai in discussione ogni decisione  che prenderai  e che non ti  supporterà ad ottenere il miglior risultato possibile, con la conseguenza di  avere una ragione in più per avere rimpianti.

Ora potresti pensare che tutto questo potrebbe motivarti a trovare la soluzione migliore,  ma veramente porterà alla soluzione migliore?

Rifiutare tutte le possibili alternative perché non sono perfette non è tuttavia garanzia di trovare una soluzione.

Considera gli svantaggi di trovare una soluzione perfetta:

  • Continuerai a mettere in discussione ogni possibile soluzione;
  • Nulla ti soddisferà;
  • Finirai per sentirti costantemente insicuro e senza speranza;
  • Imputerai la mancanza di perfezione come un fallimento personale finendo con il compromettere la tua autostima;

Come affrontare questa preoccupazione:

Anziché andare alla continua ricerca della soluzione perfetta, considera e concentrati sul trovare le soluzioni  più pratiche e che portano con se una maggiore probabilità di successo.

Ricorda, ogni decisone che prendiamo porta con se, sempre, dei potenziali svantaggi o perdite.

Se puoi accettare gli svantaggi o il costo di scegliere una possibile soluzione, allora sei pronto per metterti in gioco e fare progressi significativi in qualsiasi ambito della tua vita, altrimenti continuerai a cercare la soluzione perfetta per sempre e rimanere bloccato dove sei oggi. 

4. Pensare che dovresti preoccuparti finché ti senti meno ansioso

D: Come sai quando smettere di preoccuparti?
R: Quando sono meno ansioso. 

Spesso crediamo che dobbiamo preoccuparci finché pensiamo di non aver fatto tutto ciò che è possibile.

Pensaci un attimo…

Cosa significa per te fare tutto il possibile in una specifica situazione?

Rispondi a questa domanda e valuta obiettivamente se le aspettative che hai rispetto a ciò che pensi sia necessario tu faccia  ti stanno aiutando ad affrontare la soluzione più serenamente, nell’essere più felice e performare al meglio che puoi o stanno facendo il contrario.

Quello che  non consideriamo  è che preoccuparci non è una condizione essenziale per ridurre la nostra ansia, è un falso mito.

Quello che può essere vero  è che se  siamo talmente distratti dalle nostre preoccupazioni a tal punto che smettiamo di cercare informazioni o rassicurazioni, ciò che accade è che la nostra ansia incomincerà gradualmente a diminuire.

Come affrontare questa preoccupazione:

Se sei vittima di questa preoccupazione smetti di cercare costantemente informazioni e interrogarti in maniera ossessiva su cosa sia necessario tu faccia per risolvere il tuo problema.

Concentrati solamente su tutte quelle attività e mosse più pratiche che possono farti avvicinare ad ottenere il risultato che desideri senza compromettere la tua serenità mentale.

Inizialmente  il tuo livello di ansia potrebbe aumentare momentaneamente, perché crederai che stai trascurando qualcosa di importante, ma pian piano vedrai che diminuirà.

5. pensare che devi preoccuparti finché non controllerai ogni cosa.

Un altro modo di finire vittima di preoccupazioni disfunzionali è pensare che per sentirci sicuri e a nostro agio,  dobbiamo controllare ogni cosa e accertarci che tutto sia in ordine come pensiamo.

Ma questo modus operandi interferisce con un approccio orientato alla risoluzione di un problema,  perché proviamo a controllare tutto un insieme di cose che non possono essere controllate.

Avere un approccio orientato al “Problem Solving” significa  individuare e gestire tutte quelle cose che possiamo controllare, ed essere in grado di distinguerle da tutto ciò che non possiamo controllare.

Lasciare andare il controllo rispetto a ciò che non è controllabile ti permette di focalizzarti immediatamente su tutti quei problemi, attività e cose che puoi risolvere e gestire.

Una volta che definisci un problema come un qualcosa che non puoi controllare, significa che hai un problema che non può essere risolto. 

Come affrontare questa preoccupazione:

  • Chiarisci subito quali sono gli elementi che puoi controllare nella situazione e cosa puoi fare al riguardo;
  • Individua e lasciare andare tutto ciò che non è sotto il tuo controllo e accetta la situazione per quello che è.

Dedicato al tuo successo,

 

Simone Cionci

Sono un giovane Imprenditore di Roma, ho 30 anni e sono un consulente esperto in marketing strategico. Nel caso te lo stessi domandando... "Come può un esperto di marketing parlare di procrastinazione? " Dopo aver combattuto, senza alcun risultato, per sei anni il mio perfezionismo e procrastinare, e vedendo compromessa seriamente la mia vita personale e professionale, mi sono costretto and entrare in terapia per risolvere una volta per tutte questa situazione. Dopo un anno e mezzo di lavoro su me stesso, accompagnato a un'incessante ricerca per capire come evitare di ricadere nuovamente vittima di queste abitudini dai risvolti così negativi, ho scoperto finalmente il modo per sconfiggerle ritrovando così la felicità, l’entusiasmo di vivere le mie giornate, raggiungere i miei obiettivi e diventare la versione migliore di me stesso. E’ stato talmente profondo ciò che ho scoperto e così importante che una nuova idea e voglia ha iniziato a impossessarsi di tutto me stesso. Giorno e notte mi ripetevo che quello che avessi scoperto e che continuavo a scoprire ogni giorno rispetto al tema della procrastinazione stava cambiando la mia vita in un modo così incredibile che non potevo tenermelo solo per me. Mi dicevo: “Se ci sono riuscito io a venirne a capo di questa situazione possono riuscirci anche gli altri ed io posso aiutarli, voglio aiutarli e devo aiutarli!” Per questo ho creato BASTA PROCRASTINARE™, per condividere la mia esperienza e le strategie scoperte durante questo mio viaggio alla riconquista della mia libertà, per aiutare tutte quelle persone che silenziosamente soffrono gli effetti negativi di questo comportamento di cui difficilmente riescono a spiegarsi il perché e che per quanto si ripromettano ogni volta di non ricascarci difficilmente riescono a controllare. Con unico e solo grande scopo… Aiutarli a mettere velocemente in campo tutte le azioni necessarie per muoversi con sicurezza, chiarezza e coraggio verso la conquista della propria libertà, realizzazione personale e professionale per poter raggiungere tutti quegli obiettivi che hanno sempre voluto realizzare per cambiare la propria vita, esprimere le loro immense potenzialità ed essere felici, ma che hanno sempre rimandato.

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