Il Ciclo Della Procrastinazione: La Commedia Horror più vista e temuta di sempre

Se continui a rimandare i tuoi progetti, obiettivi e decisioni ripetutamente tanto che passare all’azione e fare la cosa giusta ti sembrano ormai un miraggio, molto probabilmente anche te sei vittima di questo ciclo.

Ho fatto una scoperta…

Siamo tutti attori a nostra insaputa quando si tratta di procrastinare.

Per l’esattezza siamo le star inconsapevoli di una commedia horror in cui ci siamo ritrovati a recitare centinaia o migliaia di volta, per giunta senza mai vincere un Oscar, e che molti di noi vivono ogni volta che pensano di mettersi in gioco e raggiungere i propri obiettivi e più profondi desideri:

Il Ciclo della Procrastinazione.

Ne sono venuto a conoscenza deversi mesi fa leggendo il libro “Procrastination” delle psicologhe Jane.B.Burka e Leonora M.Buyen

A tratti devo ammettere è stato anche comico.

Ma fino a un certo punto.

Perché alla fine sono stato travolto da una profonda tristezza e paura che mi hanno accompagnato per diversi giorni successivi.

Per oltre sei anni ho personalmente vissuto nella maniera più dura possibile le conseguenze di questo ciclo senza esserne consapevole.

Il mio perfezionismo e come sua diretta conseguenza il procrastinare erano diventati così invalidanti nella mia vita che ero precipitato in un baratro senza fondo e dal quale non sapevo più come uscirne.

Il tutto stava degenerando ero arrivato a vivere male ogni giorno, ogni scadenza.

Non ero più padrone della mia vita, non avevo la forza di riuscire neanche a rincorrere i miei sogni e a fare quel famoso primo passo.

E proprio per questo, circa un anno fa dopo che avevo provato a fare di tutto per risolvere da me questo problema senza riuscirci, ho trovato il coraggio di chiedere aiuto ed entrare in terapia.

Ma questa è un’altra storia, la mia storia

Oggi ciò su cui voglio farti riflettere è questo:

Se continui a rimandare i tuoi progetti, obiettivi e decisioni ripetutamente e ogni giorno sembri alzarti con la speranza che questo sia quello buono per fare quel passo decisivo che ti porterà a tagliare il traguardo, ma alla fine sono settimane, mesi o anni che sei sempre al punto di partenza, tanto che passare all’azione e fare la cosa giusta ti sembrano ormai un miraggio, molto probabilmente anche te sei vittima di questo ciclo.

Molte persone scoprono che il loro rimandare sembra come avere una vita propria.

Comparano l’esperienza del procrastinare come vivere su delle montagne russe emotive.

I loro stati d’animo si impennano e cadono ogni volta che tentano di fare progressi ma alla fine inevitabilmente rallentano.

Ogni volta che i procrastinatori anticipano di iniziare un progetto o raggiungere un obiettivo e di portarlo a compimento si imbattono in tutta una sequenza di pensieri, sensazioni e comportamenti che è possibile individuare come il “ciclo della procrastinazione”

Ognuno ha la sua personale esperienza di questo ciclo.

Il tuo ciclo può essere rapportato a settimane, anni o può verificarsi così rapidamente che lo vivi dall’inizio alla fine in poche ore.

Sei pronto?

La proiezione sta per iniziare.

 Buona Visione!

 

ATTO 1
“Questa volta inizio presto”

All’inizio il procrastinatore è pieno di speranza.

Quando all’inizio intraprende un nuovo progetto nella sua mente esiste la concreta e reale convinzione che questa volta sarà concluso in modo veloce e sistematico.

Sebbene si sente incapace e riluttante a iniziare ORA, potrebbe credere che la partenza potrebbe avvenire spontaneamente, senza alcun sforzo da parte sua.

È solo poco tempo dopo che diventa evidente che questa volta non sarà differente dalle altre volte e la sua speranza inizia a trasformarsi in apprensione.

 

ATTO 2 
“Devo iniziare presto”

Il tempo per un inizio rapido è passato e l’illusione di avviare il progetto a questo punto va dissolvendosi.

La sua ansia aumenta e la pressione inizia a intensificarsi.

Ancora continua a sperare in una partenza spontanea, ha la giusta spinta per iniziare a fare qualcosa e partire il prima possibile.

Ma la scadenza in fin dei conti non è ora.
Quindi ancora qualche speranza rimane.

 

ATTO 3
Cosa succede se non inizio?

Il tempo passa e ancora non ha iniziato.
Non è più una questione di trovare il modo giusto di partire o anche della motivazione per andare avanti.

Da ora in poi, ogni residuo di ottimismo è stato rimpiazzato da un presagio apocalittico.

Inizia ad immaginare che potrebbe non iniziare mai e parte con il proiettarsi in visioni orribili dove le conseguenze potrebbero rovinare la sua vita per sempre.

A questo punto è paralizzato.

Diversi pensieri iniziano a prendere forma e circolare nella sua testa:

 

Pensiero Tipo 1: “Caxxo Avrei Dovuto Iniziare Prima”

Qui inizia a tirare giù il primo livello di insulti nei suoi confronti.

Potrebbe guardarsi indietro e rendersi conto del tempo che ha perso, realizzando che è irrimediabile e continuare per ore a rimproverarsi e condannare se stesso.

È profondamente contrariato dal comportamento che lo ha portato a questa situazione, essendo consapevole che avrebbe potuto benissimo evitare il tutto se solo avesse iniziato prima.

 

Pensiero Tipo 2: “Sto facendo tutto il possibile ma…”

E’ estremamente comune per il procrastinatore a questo punto fare di tutto e di più eccetto il progetto che dovrebbe fare.

L’urgenza di riorganizzare la scrivania, pulire casa, provare nuove ricette, navigare su Facebook e vedere che fine ha fatto Marcello il vecchio amico dell’asilo diventa irresistibile.

Precedentemente evitati come la peste o mai passatigli per la testa, questi compiti ora urlano che devono essere svolti.

Più veloce di flash è impegnato a portare a conclusione qualsiasi cosa, felicemente assorbito in ogni attività purchè il suo progetto, rassicurato dal pensiero…”Beh, almeno sto facendo qualcosa!”

Qualche attività come queste sembrano così produttive tanto che inizia a credere che sta facendo reali passi avanti con il suo progetto.

Con il passare del tempo, tuttavia rinsavisce e diventa sempre più chiaro che il progetto ancora non è stato concluso.


Pensiero Tipo 3: “Non posso godermi nulla”

Molti procrastinatori cercano di distrarre se stessi con attività frivole, attività che diano una ricompensa immediata.

Come guardare film, giocare, uscire con gli amici, o spendere il weekend diventando un escursionista modello o un critico gastronomico alla ricerca del ristorante perfetto.

Sebbene prova con tutte le forze a distrarre se stesso, l’ombra del progetto che non ha finito appare in lontanaza (è dietro l’angolo), così ogni briciola di gioia scompare rapidamente ed è rimpiazzata velocemente dal senso di colpa.

Pensiero Tipo 4: “Spero che nessuno lo scopra”

Così Mentre il tempo passa inesorabile e lui ancora non ha fatto nulla, il procrastinatore iniza a vergognarsi.

Non vuole che nessuno venga a sapere della sua situazione, in modo tale che può trovare un alibi a prova di bomba.

Potrebbe provare ad apparire impegnato anche se non sta lavorando;

Sta creando l’illusione di fare progressi anche se ancora non ha fatto il primo passo.

Potrebbe eclissarsi – evitare l’ufficio, le persone, chiamate e ogni altro tipo di contatto che potrebbe svelare il suo segreto.

La copertura continua inesorabile.

Potrebbe inventare elaborate bugie per coprire i suoi ritardi, iniziando a sentirsi un vero e proprio impostore.

Del tipo quando le persone gli fanno le condoglianze per la morte di sua nonna.

E lui sai bene che è viva e sta alla grande, giocando a ramino con Zia Concetta a Majogory e bevendo amaro del capo 🙂

 

ATTO 4 
“C’è ancora tempo”

Anche se si sente in colpa, si vergogna come un cane e sta mentendo spudoratamente, continua a mantenere viva la speranza che c’è ancora tempo per iniziare il progetto.  

Potrebbe sparirgli il pavimento da sotto i piedi, ma lui prova a rimanere ottimista, aspettando la magica grazia che ancora potrebbe arrivare.

 

ATTO 5 
“C’è qualcosa di sbagliato in me”

 

Da qui in poi inizia la disperazione.

Le buone intenzioni di iniziare presto non hanno funzionato.

Colpa, vergogna e la sofferenza non funzionano neanche; aspettare l’intervento magico (del santo patrono)  neanche.

La preoccupazione di concludere il progetto è rimpiazzata da una paura ancora più spaventosa:

“Sono Io”
“C’è qualcosa di sbagliato in me!”

Inizia a sentire che gli manca qualcosa di fondamentale che tutti glia altri hanno.

La disciplina, la forza di volotnà, il coraggio, l’intelligenza, o la fortuna.

Dopo tutto…

Qualsiasi altra persona avrebbe potuto farlo!

 

ATTO 6 
“La decisione finale: Lo faccio o non lo faccio?”

Arrivato a questo punto deve decidere se ingoiare il rospo e andare avanti o abbandonare la nave che sta affondando.

SCELTA NUMERO 1
Non lo faccio!

 

Pensiero Tipo 1: “Non posso fare questo”!

La tensione è arrivata alle stelle.

Il tempo appare così stretto che il progetto sembra totalmente impossibile da finire in pochi minuti o qualche ora che gli rimane.

Non può sopportare il modo in cui si sente, gli sforzi che gli sono richiesti sono al di sopra delle sue capacità e soglia di tolleranza, titanici per l’appunto.

Sta pensando..

 “Non posso sopportare più tutto questo.”

Decide che il dolore di provare a terminare è troppo grande.  

E arrivato il momento di SCAPPARE!

 

Pensiero Tipo 2: “Perché Preoccuparsi”

A partita così inoltrata, potrebbe guardare avanti a tutto ciò che ancora manca e decidere chè è semplicemente troppo tardi per finirlo questa volta.

Non c’è nessun modo al mondo in cui possa completare il progetto come aveva inizialmente pianificato.

Non può essere fatto per bene con così poco tempo a disposizione.

Ogni sforzo che potrebbe fare ora non porterebbe mai a quello che aveva immaginato, quindi perché preoccuparsi di provarci?

Abbandona

 

SCELTA NUMERO 2  
“Lo faccio!”

 

Pensiero Tipo 1: “Non posso aspettare più”

Da ora la pressione è diventata così grande che non ce la fa ad aspettare un minuto di più.

La scadenza è troppo vicina e la sua inerzia è diventata così spaventosa che è peggiore del non fare nulla che decide di passare all’azione.

Così, come un prigioniero condannato a morte, rimette se stesso al suo destino inevitabile…e inizia.

“Ma alla fine non è poi così male, perché no ho iniziato prima?”

Con sua grande sorpresa, non è poi così spaventoso come immaginava. Anche se è difficile, doloroso o noioso, almeno il progetto è stato portato a termine e questo è estremamente di sollievo.

Potrebbe anche scoprire che gli è piaciuto.

Tutte le sue sofferenze passate gli appaiono così inutili

“Perché non l’ho semplicemente fatto”

 

Pensiero Tipo 2: “Basta Farlo”

La fine è quasi vicina.

Non c’è un secondo da perdere, si dice mentre guarda lo scorrere inevitabile dell’orologio per finire.

Quando si intraprende il gioco pericoloso del rischio calcolato, non hai il lusso di tempo aggiuntivo per pianificare, rifinire o migliorare cosa è stato fatto.

La sua attenzione non è più sul come avrebbe potuto farlo bene ma se può farlo tutto. 

 

ATTO 7
“Non Procrastinerò Mai Più!”

Che il progetto sia finalmente finito o abbandonato, il procrastinatore collassa con sollievo ed è esausto.

È stato un vero e proprio calvario.

Ma almeno è finito.

La sola idea di ripetere il processo ancora una volta è così abberrante che si promette che non si farà mai più invorticare in questo ciclo nuovamente.

Fa il voto solenne che la prossima volta inizierà presto, sarà più organizzato, rispetterà la tabella di marcia e gestirà la sua ansia.

Le sue convinzioni sono ferme almeno fino alla prossima volta.

Così il Film del procrastinatore arriva alla fine con una promessa salda e solenne, rinunciare a questo comportamento per sempre.

Ancora a discapito della loro sincerità e determinazione, molti procrastinatori ritroveranno se stessi a rivivere questo film ancora una volta e ancora una volta ancora.

 

 

Ti suona in qualche modo familiare tutto questo?

Se la tua risposta è “SI”  allora ho una buona notizia.

In questo articolo ti rivelo cosa fare per evitare di recitare ed essere coinvolto a tua insaputa o contro la tua volontà in questo tragicomico film.

Dedicato al tuo successo,

 

Simone Cionci

Sono un giovane Imprenditore di Roma, ho 30 anni e sono un consulente esperto in marketing strategico. Nel caso te lo stessi domandando... "Come può un esperto di marketing parlare di procrastinazione? " Dopo aver combattuto, senza alcun risultato, per sei anni il mio perfezionismo e procrastinare, e vedendo compromessa seriamente la mia vita personale e professionale, mi sono costretto and entrare in terapia per risolvere una volta per tutte questa situazione. Dopo un anno e mezzo di lavoro su me stesso, accompagnato a un'incessante ricerca per capire come evitare di ricadere nuovamente vittima di queste abitudini dai risvolti così negativi, ho scoperto finalmente il modo per sconfiggerle ritrovando così la felicità, l’entusiasmo di vivere le mie giornate, raggiungere i miei obiettivi e diventare la versione migliore di me stesso. E’ stato talmente profondo ciò che ho scoperto e così importante che una nuova idea e voglia ha iniziato a impossessarsi di tutto me stesso. Giorno e notte mi ripetevo che quello che avessi scoperto e che continuavo a scoprire ogni giorno rispetto al tema della procrastinazione stava cambiando la mia vita in un modo così incredibile che non potevo tenermelo solo per me. Mi dicevo: “Se ci sono riuscito io a venirne a capo di questa situazione possono riuscirci anche gli altri ed io posso aiutarli, voglio aiutarli e devo aiutarli!” Per questo ho creato BASTA PROCRASTINARE™, per condividere la mia esperienza e le strategie scoperte durante questo mio viaggio alla riconquista della mia libertà, per aiutare tutte quelle persone che silenziosamente soffrono gli effetti negativi di questo comportamento di cui difficilmente riescono a spiegarsi il perché e che per quanto si ripromettano ogni volta di non ricascarci difficilmente riescono a controllare. Con unico e solo grande scopo… Aiutarli a mettere velocemente in campo tutte le azioni necessarie per muoversi con sicurezza, chiarezza e coraggio verso la conquista della propria libertà, realizzazione personale e professionale per poter raggiungere tutti quegli obiettivi che hanno sempre voluto realizzare per cambiare la propria vita, esprimere le loro immense potenzialità ed essere felici, ma che hanno sempre rimandato.

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