L’equazione del procrastinatore

 

Nell’Aprile del 2016 mi capitò l’opportunità più grande della mia vita dal punto di vista professionale,  che ben presto si rivelò anche la mia più grande svolta personale.

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Mi venne conferito l’incarico  da un grande imprenditore, presidente di una gruppo italiano molto importante, di seguirgli il rilancio della propria struttura e automatizzare tutti i processi di marketing e vendita grazie al web.

Per farlo mi propose un contratto a sei cifre, 150.000 euro per la mia consulenza e l’implementazione del mio sistema di marketing all’interno della propria struttura, più un bonus di 100.000€ al raggiungimento di determinati obiettivi alla fine dell’anno.

Questa è stata la parte più bella.

La parte più difficile è venuta subito dopo.

Preparare in due settimane la presentazione del progetto da sottoporre al consiglio d’amministrazione della società.

Ho passato un’intera settimana a pensare a tutte le cose che avrei dovuto inserire.

Volevo che che le mie argomentazioni fossero inattaccabili.

Ma presto ho iniziato ad essere sopraffatto dalle mie stesse idee e da tutti i vari modi in cui avrei potute presentarle.

Il mio perfezionismo aveva letteralmente preso i comandi.

Arrivato a due giorni dalla scadenza ancora non avevo scritto nulla, nonostante ero attivamente impegnato a ricercare e appuntarmi quasi l’inimmaginabile.

Ci volle poco che il panico prese il sopravvento.

A due giorni dall’incontro ancora non avevo scritto nulla e quello che avevo mi sembrava tutto tranne che brillante.

Essere visto come un giovane consulente di marketing di successo era tutto per me.

Ma nonostante questo, mi sembrava passare più tempo a preoccuparmi di quanto dovessi fare colpo anziché lavorare alla mia presentazione.

Se diventare un consulente di marketing di successo era tutto per me…

“Perchè stavo procrastinando, evitando di fare tutto ciò che fosse necessario per aiutarmi a raggiungere ciò che desideravo di più?”

Solo oggi ho potuto rispondere a questa domanda.

Il mio procrastinare  mi stava “aiutando” ad  evitare di confrontarmi con una questione molto più importante: Testare il mio reale potenziale.

Inconsciamente mi stavo dimostrando quanto fossi bravo a realizzare ciò che dovevo fare sotto pressione, in modo tale che se la mia presentazione non avesse rispecchiato le mie aspettative (e quelle degli altri) potevo sempre dirmi…

“Avrei potuto fare molto meglio se avessi avuto un’altra settimana”

In altre parole…

La paura di fallire ed essere giudicato era così grande che ero ben felice di abbassare i miei standard per evitare che il mio miglior lavoro, potesse essere giudicato e io potessi richiare di incassare un rifiuto.

Mi spaventava da pazzi che un progetto verso il quale avevo dato tutto me stesso potesse essere giudicato inadeguato da altri.

Perchè?

Le persone bloccate dalla paura del giudizio o dalla paura di fallire tendono a definire il giudizio o il fallimento in modo alquanto generico.

Quando sono contrariate dalla loro performance, non pensano a quali possano essere stati gli errori che li ha portati a sbagliare in quella determinata circostanza, ma pensano di aver fallito anche come persone.

Le persone che hanno paura di fallire e anche di essere giudicate si ritrovano a vivere con tutta una serie di credenze di fondo simili a queste:

“I risultati che ottengo in qualsiasi ambito della mia vita sono la riflessione diretta di quanta abilità ho, e il mio livello di abilità determina quanto valgo come persona.”

“Come persona maggiori sono le mie abilità maggiore è il valore che do a me stesso.”

“I risultati che ottengo nella mia vita determinano il mio valore come persona.”

Il Dr. Richard Beery dell’università della California, ha sintetizzato questo con un equazione.

Che ho scelto di chiamare: L’Equazione del Procrastinatore.

Valore = Abilità = Perfromance

Che tradotta significa questo…

Se la mia performance è buona, ho molte abilità e per questo mi piaccio.

Se la mia performance è scadente ho scarse abilità e io non valgo niente.

Vediamo brevemente le tre variabili di questa equazione:

1. Valore

Corrisponde alla nostra Autostima, ovvero il modo in cui ci percepiamo e consideriamo come persona.

2. Abilità

Il concetto di abilità, può essere differente da persona a persona.

Solitamente ci ri riferisce a:

– Competenze intellettuali: ogni cosa che facciamo deve rappresentare quanto siamo intelligenti.

– Capacità rispetto un particolare talento o una dote innata/acquisita (capacità di leadership, persuasive, comunicative, sportive, artistiche ecc…)

– Capacità di essere attraente, divertente o alla moda.

3. Performance

Sono i risultati conseguiti mediante un preciso comportamento che adottiamo.

Il problema emerge quando la sola abilità determina il nostro valore personale e la nostra performance diventa l’unica misura di quanto valiamo come persona, mentre tutto il resto non viene preso in considerazione.

Procrastinare gioca un ruolo chiave perchè interrompe la relazione tra abilità e performance.

Questo significa che la performance slitta e la connessione tra abilità e valore che abbiamo di noi stessi rimane intatta

E nel momento in cui qualcuno ci critica,  è in disappunto con la nostra performance o falliamo, ci rassicuriamo adottando un pensiero del tipo:

“Bene, avrei potuto fare meglio se avessi iniziato prima e mi fossi dato più tempo per farlo”.

Procrastinare permette alle persone di essere tranquille credendo che la loro abilità è più grande di quello che le performance indicano.

Spesso le persone preferiscono soffrire le conseguenze della procrastinazione anziché  assumersi la responsabilita della propria vita, mettersi completamente in gico e iniziare a diventatare la versione migliore di ste stessi per vivere la vita che hanno sempre sognato.

Te da che parte hai scelto di stare?

Dedicato al tuo successo,

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