Ecco La Vera Ragione Per Cui Stai Procrastinando e Come Fare Per Smettere

Procrastinare fa schifo!

Quando procrastiniamo ripetutamente – evitando di fare ciò che è necessario per la nostra realizzazione, personale e professionale – perdiamo tempo prezioso, opportunità ed esperienze indimenticabili  che nessuno potrà ridarci, fino ad arrivare a mettere a rischio anche la nostra salute fisica e mentale.

L’ obiettivo per cui ho scritto questo articolo  è di aiutarti a capire: perché stai procrastinando e perché non stai facendo ciò che vorresti e dovresti fare per vivere la vita che profondamente desideri.

E abbandonare tutta una serie di convinzioni e luoghi comuni che non ti servono per avviare il tuo processo di trasformazione da Procrastinatore a Realizzatore.

PERCHÉ PROCRASTINIAMO?

Nel mio percorso di ricerca ho individuato due strade che mi hanno permesso di mettere insieme i pezzi di questo contorto puzzle,  e comprendere il perché del nostro procrastinare.  La prima è psicologica, come funziona la nostra mente. La seconda è biologica, com’è fatto e funziona il nostro cervello.

Grazie alle ultime ricerche neuroscientifiche e  studi psicologici, sappiamo con esattezza da dove proviene la procrastinazione,  e come poter evitare di diventare prigionieri silenziosi di questa abitudine dall’impatto così negativo sulle nostre vite.

Inizialmente le informazioni in cui ti imbatterai potranno suonarti poco chiare a tratti anche complicate e non strettamente correlate al tema, ma tu continua a leggere.

Essere confusi  quando ci imbattiamo in nuove informazioni per la prima volete fa parte del processo di apprendimento.

Mi raccomando, torna a rivedere e rileggere  più volte le informazioni che troverai, perché solo così potrai farle tue.

Sei Pronto?

Voglio partire sfatando i miti più comuni che vengono attribuiti ai procrastinatori e che ogni persona che si trova a rimandare vede come proprie peculiarità innate.

Se ti ritrovi a rinviare continuamente ciò che desideri,  o arrivi con l’acqua alla gola alla fine di ogni scadenza e ripeti continuamente le stesse azioni, anche se ogni volta ti ripeti che non lo farai mai più e che la prossima  sarà diverso:

1) Non è perché sei pigro;

2) Non è perché sei demotivato;

3) Non è perché sei disorganizzato;

4) Non è perché gestisci male il tuo tempo;

5) NON È COLPA TUA!

Si, hai capito bene, non c’è nulla di sbagliato in te.

Quelle che molti non sanno e che inizialmente non comprendevo anche io è che ogni risultato che otteniamo nelle nostre vite, positivo o negativo in qualsiasi area,  è il frutto di un sistema preciso come un orologio svizzero che si avvia automaticamente, e che non possiamo evitare di usare, sia che ne siamo consapevoli o meno.

Procrastinare è solamente una componente di questo sistema molto più ampio che agisce automaticamente al disotto della nostra coscienza, e a molti sconosciuto, che ha come risultato finale quello di non farti passare all’azione o farlo nel peggior modo possibile, precludendoti così di vivere al massimo delle tue potenzialità.

Aver chiaro questo è cruciale per poter individuare e analizzare il sistema che attualmente ti sta portando a procrastinare. Per poi, in seconda battuta tramite un lavoro di “Pianificazione Strategia Inversa”, rimpiazzare le componenti di questo sistema disfunzionale che ti stanno impedendo di raggiungere la vita che profondamente desideri con altre più funzionali.

Ma qual è questo sistema?

Il Nostro Sistema della Personalità è la spiegazione psicologica del perché siamo ciò chi siamo oggi e otteniamo determinati risultati.

Ciò che facciamo, diciamo e otteniamo nella vita di tutti i giorni,  altro non è che il riflesso di ciò che ci siamo e che accade dentro di noi

Il sistema come puoi vedere si compone di sei livelli, ed ogni livello è responsabile di determinare quello successivo.

Partendo dalla base della nostra personalità troviamo:

Livello 1: VALORI

Rappresentano le nostre convinzioni rispetto a ciò che reputiamo importante e desiderabile per noi stessi, sono la bussola interiore  della nostra vita; ma non solo, determinano anche le scelte che facciamo e influenzano a cascata ogni nostra decisione.

Livello 2: CREDENZE

Sono affermazioni che facciamo riguardo noi stessi, gli altri e rispetto a come ci aspettiamo le cose devono essere nel mondo.

Usiamo le nostre credenze come ancora che ci aiuta a esprimere e comprendere il mondo che ci circonda, e a processare la mole di informazioni che ci arrivano attraverso i nostri cinque sensi ogni singolo momento.

Le credenze hanno un ruolo centrale, organizzano e semplificano il mondo per noi.

Livello 3: ASPETTATIVE

Non sono altro che previsioni “ideali” che abbiamo rispetto a come le cose dovrebbero svolgersi in una particolare situazione rispetto a ciò che crediamo

Livello 4: ATTEGGIAMENTO

E’ lo stato mentale o la posizione che prendiamo rispetto alle circostanze e gli eventi che si manifestano nella nostra vita.

Livello 5: COMPORTAMENTO

Ci riferiamo all’insieme delle azioni automatiche che si avviano in relazione a uno stimolo interno (pensieri, emozioni, sentimenti) o esterno (luoghi, eventi, persone).

Livello 6: AZIONE

L’azione finale che attuiamo per chiudere il il ciclo del nostro comportamento.

RISULTATI

La ricompensa che otteniamo come conseguenza diretta della nostro comportamento e azioni


La cosa bella è che tutti nasciamo con un sistema della personalità vergine, una tela bianca che potremmo dipingere a nostro piacimento.

Tutti nasciamo con il potenziale di poter fare della nostra vita un capolavoro, ma sfortunatamente non ne siamo consapevoli per qualche strano scherzo della vita.

Pensa, quando veniamo al mondo lo facciamo con due qualità notevoli:

1) Nasciamo per lo più privi di paure

Le uniche due paure con cui veniamo al mondo sono: la paura dei rumori forti e la paura di cadere.Tutte le altre paure le dobbiamo apprendere mediante la ripetizione e il rinforzo.

2) Siamo completamente disinibiti

Ridiamo, piangiamo, diciamo e facciamo esattamente ciò che sentiamo di dire e fare, senza curarci di ciò che pensano gli altri. Siamo assolutamente spontanei e ci esprimiamo con facilità e naturalezza senza inibizioni.

Allora, come mai esistono persone di “Successo” e altre che a malapena sembrano riuscire a sopravvivere alle loro giornate ritrovandosi costantemente intrappolate nel ripetere gli stessi pensieri, comportamenti e azioni negative nonostante vorrebbero cambiare?

Il nostro sviluppo come persone e la nostra felicità è rimessa nelle mani di due variabili: La Nostra Storia Diretta e Indiretta.

Per storia diretta si intende tutto ciò che viviamo direttamente sulla nostra pelle.

Per storia indiretta ci si riferisce tutte le idee, informazioni ed eventi esterni ai quali veniamo esposti ripetutamente dal mondo che ci circonda.

In certi momenti della nostra vita, prevalentemente durante la nostra infanzia e adolescenza, la nostra storia, a seconda dell’impatto e percezione emotiva che può avere su di noi, condiziona nel bene o nel male lo sviluppo della nostra personalità.



Questo “impatto emotivo” ci mette davanti a un vero e proprio bivio che mi piace definire: “Il Bivio Inconscio della Realizzazione”

Perché inconscio?

Lo sviluppo della nostra personalità si gioca completamente al disotto della nostra sfera di consapevolezza, per l’esattezza nella Mente Subconscia

Non so se lo sai ma abbiamo due menti…

Mente Conscia

Rappresenta l’attività che avviene più o meno 1/6 della massa cerebrale.

La mente conscia è oggettiva e pensante, ci permette di pianificare a breve, medio lungo termine, organizzare la nostra vita, risolvere i problemi, fare strategia e prestare attenzione.

La nostra mente conscia funziona in modo molto simile a un computer binario, e svolge due funzioni:

Accetta o rifiuta i dati nel fare scelte e prende decisioni.

Può elaborare un solo pensiero alla volta, positivo o negativo, si o no.

Sceglie continuamente tra le impressioni decidendo quali siano significative o no

E ha sei funzioni intellettuali:

La Percezione: capacità di analizzare la realtà che ci circonda.

La Volontà: capacità di concentrarti su una data immagine o risultato, escludendo ogni altra distrazione, rigettando e scegliendo specifiche idee e pensieri

L’Immaginazione: creare una visione migliore del nostro futuro e sviluppare immagini chiare di chi vogliamo essere.

La Memoria: richiamare esperienze, eventi e informazioni passate.

L’Intuito: la capacità di sintonizzarci a livello sub-conscio.

La Ragione: capacità di pensare.

Mente Subconscia

Rappresenta l’attività che avviene circa nei  ⅚ della massa cerebrale, controllando più o meno tra il 96% – 98% delle nostre percezioni e comportamenti.

Mediamente controlla 400 miliardi di azioni per secondo.

Vede le cose in termini di immagini e schemi.

Non può distinguere tra ciò che è:

a) Vero Vs Falso
b) Reale Vs Immaginario

Crede che ogni cosa sia reale.

Il suo compito è  assicurarsi che reagiamo esattamente nel modo in cui siamo programmati a fare.

La nostra mente subconscia fa in modo che ogni cosa che facciamo e diciamo corrisponda a un modello in linea con il nostro Autoconcetto (l’insieme delle nostre credenze).

La sua funzione principale è  memorizzare e recuperare i dati. 

E’ un enorme banca dati la cui capacità è potenzialmente illimitata. Al suo interno viene memorizzato in maniera permanente tutto ciò che ci accade.

Tutte le nostre credenze, abitudini di pensiero e azione sono state salvate nella mente subconscia, la quale ha memorizzato tutte le nostre zone di comfort e opera per farci rimanere al suo interno.

Ogni qualvolta cerchiamo di fare qualcosa di nuovo, o di modificare i nostri comportamenti di pensiero, ci fa sentire emotivamente e fisicamente a disagio.

Un volta che la nostra storia ci travolge eseguiamo e risolviamo una vera e propria “Equazione Inconscia” .

Il suo risultato determinerà il percorso che prenderà la nostra personalità e la nostra vita, nel bene o nel male.

Precisamente qui viene decisa la natura delle nostre credenze: funzionali o disfunzionali. Ovvero, ciò che possiamo o non possiamo fare, ciò che dobbiamo e non dobbiamo fare, chi dobbiamo essere o non essere, cosa è giusto o sbagliato.

Il tutto in funzione del poter raggiungere il nostro piacere e felicità, pulsione primaria di ogni individuo, o allontanarci da tutto ciò che potenzialmente può causarci dolore o essere negativo per la nostra persona.

Ecco l’equazione…

Il processo di formazione delle nostre credenze inizia quando veniamo sottoposti a una qualsiasi idea.

Ogni qualvolta volta incappi in un’idea questa entrerà nella tua mente, che tu lo voglia o meno.

Questa idea potrebbe essere un appunto fatto da un tuo famigliare, una persona autorevole, un consiglio che ti è stato dato da un amico o anche una frase che hai sentito da un completo sconosciuto per strada, alla radio, alla televisione o che hai letto in un libro.

Di ogni idea che assorbiamo, immediatamente ci facciamo un’opinione.

Un’ opinione altro non è che una credenza allo stato embrionale.

Quando inizialmente tendiamo ad avere un’opinione rispetto a una data cosa, in questa prima fase siamo molto più flessibili in termini di aspettative che tendiamo ad avere.

Tuttavia, ripetere continuamente determinati nostri pensieri e modi di agire rispetto a queste idee, fa si che le nostre opinioni si rafforzino ed evolvino in credenze.

In una prima fase queste credenze sono ancora flessibili, ma se nel corso del tempo otteniamo più referenze che supportano queste credenze diventeranno più forti e radicate.

Ma come sappiamo se abbiamo imboccato la strada del del nostro Sistema Disfunzionale della Personalità”?

Semplice, quando i risultati che stiamo ottenendo nella nostra vita non ci soddisfano vuol dire che siamo vittime del percorso disfunzionale della nostra personalità,  e immediatamente  iniziamo a veder comparire nella nostra vita alcuni segnali tipici.

SEGNALE 1: Ciò che abbiamo ottenuto nella nostra vita, all’interno di una o più aree, non è come desideravamo;

SEGNALE 2: Ci iniziamo ad autocommiserare e a disperare e riperterci cosa c’è di sbagliato in noi o perchè gli altri non ci capiscono;

SEGNALE 3: Siamo infelici, ci sentiamo vuoti, disorientati o confusi siamo privi di equilibrio e direzione e sembriamo essere sempre al punto di partenza;

SEGNALE 4: Vorremmo cambiare ma crediamo che il sacrificio sia troppo alto;

Come puoi vedere dalla mappa sopra, una volta intrapresa la strada disfunzionale non esistono scorciatoie che ci permettono di saltare a piacimento da una parte all’altra.

L’unico modo che abbiamo per poter cambiare e ottenere risultati diversi nelle nostre vite è:

1) Tornare all’inizio del nostro sistema della personalità;

2) Scegliere consapevolmente di sostituire le nostre credenze disfunzionali con credenze funzionali, in modo da permetterci di vivere in maniera integra e profonda con ciò che reputiamo importante, affinché possiamo trasformarci nella persona che desideriamo essere;

3) Dialogare, affrontare in maniera costruttiva e differente le emozioni e sentimenti che che viviamo;

N.B: Il solo ristrutturare le nostre credenze disfunzionali, come un vero proprio effetto dominio, condizionerà il livelli successivi e i risultati che andremo ad ottenere, dato che ogni livello è dipendente da quello precedente.

Ma cosa c’entra tutto questo con il procrastinare?

Centra e come.

Procrastinare è un’abitudine o un comportamento negativo che può manifestarsi sotto le più diverse forme.

In quanto tale si colloca in una posizione chiave del nostro sistema della personalità.

E da come hai potuto apprendere oggi è la diretta conseguenza di precisi livelli che la precedono, e di tutta una serie di attività che avvengono inconsciamente.

Il Sistema della personalità si avvia ogni volta che pensiamo o ci mettiamo in moto per raggiungere un nuovo obiettivo, prendere una decisione o compiere un’azione.

Qui è come se la nostra mente subconscia si facesse questa domanda:

“C’è un potenziale rischio reale o potenziale nell’intraprendere questa azione o raggiungere questo obiettivo?”

Te non sei minimamente consapevole di questo, perché avviene tutto automaticamente e al di sotto della tua consapevolezza.

La mente subconscia elabora e cerca tutte le informazioni presenti nella nostra banca dati per capire se possiamo fare ciò che desideriamo. E il primo step è analizzando  tutte le nostre esperienze passate, competenze e abilità e strategie che possiamo utilizzare per ottenere un qual si voglia piacere e allontanare ogni rischio di fallire per perseguire quanto stiamo per fare; il tutto con lo scopo di aumentare le nostre possibilità di avere successo.

Se non trova alcun riscontro positivo o se trova esperienze passate in cui abbiamo provato a fare qualcosa di simile senza riuscirci, e abbiamo vissuto esperienze negative ad alto impatto emotivo, automaticamente iniziamo a percepire sensazioni spiacevoli.

Questa è la risposta immediata dovuta all’attivazione dell’Amygdala, il nostro centro del pericolo e e sistema di riconoscimento degli errori presente nel nostro cervello.

È come se qualcuno dentro di noi ci dicesse:

“Fermo! Non è prudente fare questo”

“Non hai le conoscenze e le abilità per farlo” 

o anche..

“Guarda ci hai già provato in passato o in una situazione simile, e non è andata per niente bene. 
Lascia stare, il gioco non vale la candela. Fai qualsiasi altra cosa, ma questa proprio no”.

Come diretta conseguenza, pian piano, la motivazione iniziale di portare avanti la decisone che volevamo prendere o il progetto che tanto ci entusiasmava inizia a diminuire.

Emozioni e sentimenti negativi incominciano a venire alla luce sotto forma delle più disparate sensazioni fisiche,  andando a rinforzare così le nostre Credenze Disfunzionali – che poi non sono altro che la nostra “armatura” per evitarci di provare le conseguenze di queste emozioni e sentimenti così spiacevoli. E prevalentemente a ridosso delle scadenze queste emozioni e sensazioni diventano così spiacevoli, che non le riusciamo più a tollerarle, tanto che cerchiamo di allontanarci il più rapidamente possibile da tutto questo nell’unico modo che conosciamo: procrastinando.

Il nocciolo della questione è che procrastiniamo per evitare di vivere le conseguenze delle nostre più profonde paure, reali o immaginarie.

Queste qui sotto, per farti un’idea sono le paure più comuni tipiche tra i procrastinatori :

– Paura del Giudizio Altrui

– Paura di Fallire

– Paura del Successo

– Paura del Rimorso/Rimpianto

– Paura della Responsabilità

– Paura di Rovinarsi

– Paura di essere controllati

Se guardato da questa prospettiva, il procrastinare ha una natura positiva

Così facendo alleviamo momentaneamente il nostro disagio e apparentemente scampiamo il pericolo.

Solo che la nostra mente subconscia non sa che questo comportamento nell’atto pratico è negativo e ci sta impedendo di vivere nel lungo termine la vita che desideriamo.

Sei confuso? 

Se la risposta è “Sì”, tranquillo. 

Continua a leggere!

E’ del tutto normale, non sono concetti di comprensione immediata, ma vedrai che andando avanti e rileggendoli un paio di volte tutto ti diventerà più chiaro. 

Arriviamo a un punto in cui dobbiamo essere sinceri con noi stessi e per quanto questo possa farci soffrire, dobbiamo ammettere di avere un problema. 

Ammettersi di avere un problema è il primo passo verso la sua soluzione. 

Se continuiamo a fare per mesi o anni le stesse cose che abbiamo sempre fatto, sperando che anche questa volta i risultati siano diversi, significa che non stiamo affrontando la realtà.

Parafrasando Albert Einstein potremmo dire:

“Non possiamo risolvere il nostro problema con la procrastinazione mantenendo lo stesso assetto mentale che ci ha portato a renderlo una parte di noi stessi”

Per vincere la battaglia contro la procrastinazione è necessario cambiare radicalmente il nostro modo di pensare.

E Il primo passo sta nell’individuare, e poi affrontare, la radice del problema che ci porta a procrastinare ripetutamente

– Le Paure (conscie e inconscie)  di cui siamo ostaggio.  
– Le Credenze Disfunzionali che queste paure ci hanno portato a sviluppare.

Tutto questo che ti ho appena mostrato rende più chiaro il perché  gestire meglio il tempo, la motivazione e pianificare correttamente i propri obiettivi non serve a nulla se vuoi smettere di procrastinare.

Essere più organizzati, preparati, motivati e disciplinati può essere visto come mettere una scocca scintillante di una Ferrari sopra una vecchia Panda.

Alla fine sotto ci sarà sempre una stramaledetta Panda che andrà sempre alla stessa velocità, che ci darà sempre gli stessi problemi e che da un momento all’altro sappiamo potrebbe lasciarci a piedi.

Investiamo tempo, denaro, energie mentali e fisiche per qualcosa che non cambierà nulla, ma che ci darà solamente per pochi attimi un minimo sollievo

Ciò che ho capito alla fine di questo giro tondo, è che per diventare una persona diversa non possiamo nasconderci, ma dobbiamo accertarci per quel che siamo, nel bene e nel male.
E solo una volta riconosciuto ciò che realmente non ci piace possiamo iniziare a muoverci nella giusta direzione, cosicché possiamo iniziare a costruire, e portare nel mondo, la persona che desideriamo essere.

Personalmente per fare questo passo ci ho messo 6 anni, e ho sentito di farlo solo quando ero arrivato al capolinea, consapevole che se avessi continuato a pensare e comportami così avrei potuto perdere tutto.

Molti pensano che possono riuscire a gestire il procrastinare, e tutte le implicazioni emotive che ci sono associate, sopratutto se riguarda solo un determinato ambito della propria vita.

Io ero uno di questi…

Ero entrato nel club di chi si era finito per rassegnarsi a vivere come normalità il disagio emotivo del rimandare la propria realizzazione personale e professionale. 

E come molte altre persone mi ripetevo frasi del tipo…

“Ma in fondo sono così, sono andato avanti talmente tanti anni facendolo. E poi, alla fine non sto così male, la mia vita sembra andare”.

“Ma alla fine è veramente importante che faccia tutto questo?”

“Se non sono cambiato dopo tutti questi anni, come posso solo immaginare di farlo?”

Ma sulla mia pelle mi sono trovato a sperimentare che il “semplice” procrastinare in un’area della vita può compromettere tutto.

E questa mia supposizione ha trovato fondamento quando ho scoperto che non abbiamo un unico sistema della personalità, ma bensì siamo un sistema nel sistema. 

SIAMO UN SISTEMA NEL SISTEMA

Ogni area della nostra vita ha un proprio sistema della personalità,  che può essere funzionale o disfunzionale ( come quello che ti ho mostrato prima)  e che contribuisce a un sistema più grande e complesso: Il nostro Sistema del Benessere Generale.

Queste qui sotto sono le sette aree che compongono la nostra vita.

Pensa a ogni sistema della personalità come se fosse un insieme di condutture d’acqua che confluiscono tutti in una stessa ed unica grande vasca nella quale sei immerso 365 giorni l’anno, 24 ore su 24; dove se aperto il condotto funzionale porta acqua cristallina, mentre se aperto il condotto disfunzionale acqua putrida. 

Se la somma dei risultati finale di tutti i sistemi è positiva, allora siamo in equilibrio, e tutto ci sembra andare per il verso giusto – in poche parole siamo felici.

Nel caso in cui anche un solo sistema in una particolare area della nostra vita è in default, automaticamente comprometterà il nostro benessere complessivo.

Tutti i nostri sistemi della personalità sono in diretta correlazione l’uno con l’altro. Il collettore sono le nostre emozioni e sentimenti che possono intaccare positivamente o negativamente la sua funzionalità.

In particolar modo le emozioni negative hanno un potere distruttivo, possono andare ad intaccare momentaneamente, anche se non lo vorremmo, la funzionalità di un altro sistema.

Hai presente quando litighi con qualcuno, o ti accade qualcosa di spiacevole, e quel giorno tutto sembra andarti storto?

Questo è il potere che hanno su di noi le nostre emozioni e sentimenti negativi. Ogni emozione negativa ha un effetto domino in ogni altra area della nostra vita.

Il nostro obiettivo è affrontare nella maniera più veloce, costruttiva ed efficiente possibile  queste situazioni e rimetterci in carreggiata.

Tanto più ingaggiamo pensieri, emozioni e sentimenti negativi ripetutamente in un area, tanto più queste possono andare ad intaccare nel lungo periodo l’equilibrio che abbiamo raggiunto nelle altre, fino a comprometterle del tutto.


Arrivati a questo punto del report molte cose potrebbero passarti per la testa.

Ma se quanto ti ho detto finora, non ti dovesse aver convinto del tutto sul fatto che non hai alcuna responsabilità riguardo al tuo procrastinare, ti voglio mostrare la scoperta più importante e affascinante che ho fatto.

PERCHÉ NON É COLPA TUA SE CONTINUI A PROCRASTINARE?

 

Oggi sappiamo con molta accuratezza grazie alle neuroscienze che esistono fattori biologici responsabili del procrastinare.

Fattori correlati a come il cervello lavora, si sviluppa e cambia nel corso del tempo; e come questo indirettamente influisce nel processo di rimandare la nostra realizzazione personale e professionale.

Le neuroscienze (o neurobiologia) sono l’insieme degli studi scientificamente condotti sul sistema nervoso. Insieme delle discipline che studiano i vari aspetti morfofunzionali del sistema nervoso mediante l’apporto di numerose branche della ricerca biomedica, dalla neurofisiologia alla farmacologia, dalla biochimica alla biologia molecolare, dalla biologia cellulare alle tecniche di neuroradiologia.

Wikipedia

Qui sotto  puoi vedere quali aree del cervello si attivano ed entrano in gioco quando viviamo il ciclo della procrastinazione.

 

ll sistema si avvia dopo che un messaggio ingannevole del nostro cervello emerge e proviamo un’intensa e spiacevole sensazione che può essere fisica (esempio incremento del battito cardiaco, respiro corto, sudorazione o impulsi o desideri.)

Dato che queste situazioni sono così forti o spiacevoli sentiamo un urgente bisogno o desiderio di mandarle via, e come risultato rispondiamo in maniera automatica e disfunzionale: Procrastinando.

Nella maggior parte dei casi non siamo neanche consapevoli di quello che stiamo facendo.

Ma da qualche parte all’interno del nostro cervello, al disotto della nostra consapevolezza, istintivamente crediamo che dobbiamo seguire un determinato schema per trovare sollievo quanto prima dall’intensa e spiacevole sensazione che stiamo vivendo.

Facciamo un po di chiarezza…

FASE 1
COMPARSA MESSAGGIO INGANNEVOLE DEL CERVELLO

Ogni pensiero falso o impreciso, impulso, desiderio o urgenza disfunzionale che ti allontana dai tuoi dai tuoi veri obiettivi e intenzioni nella tua vita.

Questo corrisponde alle nostre Credenze Disfunzionali.

Quando questi pensieri fanno la loro comparsa è stato scoperto che si attivano determinante regioni nel nostro cervello.

Corteccia Frontale: la parte del cervello coinvolta nella pianificazione strategica, organizzazione, individuazione degli errori, anche conosciuta come “Centro Esecutivo”.

Ipotalamola parte del cervello coinvolta nel generare i nostri desiderio atavici: sete, sesso e altre basiche pulsioni.

Quest’area possiamo identificarla come il “Centro del Desiderio”

FASE 2
COMPARSA DI SENSAZIONI EMOTIVE O FISICHE SPIACEVOLI

Una volta emersi  i messaggi ingannevoli del cervello, sentimenti ed emozioni spiacevoli si intensificano a causa dell’attivazione di una più delle seguente aree del cervello.

Amigdala: responsabile di generare emozioni di paura e sensazioni fisiche (incremento del battito cardiaco, respiro corto, sudorazione ecc..) questa parte del cervello è responsabile anche di individuare le minacce e di inviare segnali che indicano “C’è qualcosa di cui aver paura/o da evitare..o contrariamente questo è sicuro”

Insula: responsabile di generare una risposta a livello viscerale conosciuta da molti come la famosa sensazione “del pugno nello stomaco” contrazioni addominali e sensazioni simili.

La corteccia cingolare anteriore: Una volta che questa area è attiva viviamo un rapidamente la sensazione come se ci fosse qualcosa di sbagliato.

Questa regione del cervello è strettamente correlata con l’individuazione degli errori e la valutazione dei rischi e delle ricompense.

E’ possibile pensare a queste tre aree del cervello come “Il centro del pericolo del nostro cervello. 

Quando queste aree sono attive possiamo sentire/provare una sensazione travolgente come se ci fosse qualcosa di sbagliato.

Una volta emerse le sensazioni e le emozioni spiacevoli diventano così prepotentemente presenti,ci troviamo a sperimentare un incredibile stato di disagio nel quale faremmo quasi di tutto, incluso seguire le nostre vecchie abitudini e qualsiasi sia ciò che normalmente facciamo quando ci troviamo a confrontarci con una situazione simile a quella che abbiamo difronte, per liberarci da questa situazione spiacevole.

FASE 3
RISPOSTA ABITUALE NEGATIVA

Ed è proprio qui che si attiva ed entra in gioco un’altra area del cervello..

La Ganglia Basale: regione del cervello responsabile dei nostri pensieri e azioni automatici, le nostrieabitudini, sia fisiche che mentali.

Possiamo guardare a questa area come il Centro di Comando delle Abitudini.

Ogni volta che emerge sopraggiunge un pensiero ingannevole e la relativa sensazione emotiva o fisica spiacevole, la ganglia basale gioca un ruolo fondamentale nel determinare cosa faremo subito dopo.

FASE 4
DISAGIO FISICO O EMOTIVO MOMENTANEAMENTE SOLLEVATO

Subito dopo che espletiamo un nostro comportamento automatico entra in gioco un’altra regione del nostro cervello.

L’Accumbens: conosciuta anche come il Centro delle Ricompensa, che si assicura che tu persegua attività importanti necessarie alla propria sopravvivenza e appagamento.

La funzione di questa area è di mantenere alta la nostra attenzione nel ripetere tutte quelle attività che possano permetterci di ottenere ricompense emotive e fisiche positive.

Ogni volta che veniamo ricompensati, come nel caso di evitare una sensazione spiacevole, procrastinando, automaticamente viene rilasciato nel nostro cervello un neurotrasmettitore chiamato Dopamina, la famosa droga del piacere che attiva questa regione.

Tanto più siamo motivati e interessati nel compiere determinate attività più dopamina è rilasciata e più facilmente siamo portati a ricordare questa attività.

Questo neurotrasmettitore viene rilasciato dopo che otteniamo la ricompensa emotiva.
Il che significa che il suo reale compito è incoraggiarci ad agire o evitare qualcosa di negativo.

Il problema è che molte delle attività che facciamo sono piacevoli, ma non sono funzionali nel lungo termine. Prendi il procrastinare. 


Come avrai potuto renderti conto da questo preambolo sono diverse le aree del cervello che vengono attivate contemporaneamente quando procrastiniamo o ingaggiamo una qualsiasi abitudine negativa.

Ed è proprio qui che avviene qualcosa di particolare a causa de La Legge di Hebb”.

Questa legge dice che quando i neuroni sono attivati in maniera prolungata, in una determinata sequenza e ripetutamente, si forma quello che viene chiamato “Circuito Neurale”.

Una volta che un circuito neurale viene stabilito le aree del cervello coinvolte nel circuito rispondono automaticamente nello stesso modo che una situazione analoga si presenta.

Questo spiega il perchè siamo condannati a rivivere sempre lo stesso film anche se non vorremmo.

Ma c’è una però…

La legge di Hebb funziona solo quando le aree del cervello coinvolte sono attivate e rimangono attive per un determinato arco di tempo.

E questo avviene tramite un’altra legge…

L’Effeto Zeno, che stabilizza/lega queste aree del cervello abbastanza a lungo tanto da far si che la legge di Hebb possa entrare in gioco..

La combinazione di queste due leggi fa si che

Tanto più ripetiamo un nostro comportamento,  tanto più questo diventerà l’azione preferita per situazioni simili che coinvolgono le stesse aree.

Ma l’Effetto Zeno come prende piede?

Attraverso L’attenzione Focalizzata.

Più focalizziamo la nostra attenzione su un pensiero, una sensazione, un evento, una risposta o azione, più facilmente un’abitudine verrà scritta nel nostro cervello.

Questo effetto può lavorare per noi o contro di noi.

Maniera Negativa: Il problema è quando l’attenzione è passiva e in modo negativo ( come nel caso della procrastinazione) perchè più facilmente ci impantaniamo gli stessi modelli di comportamento e le abitudini negative si formano nel cervello

Maniera Positiva: se la nostra attenzione viene focalizzata e rapidamente applicata in maniera sana in attività costruttive e in linea con ciò che per noi è importante riusciamo a riscrivere il “codice” del nostro cervello.

Pensare e agire ripetutamente in un determinato modo significa che nel nostro cervello creiamo determinati “Percorsi Mentali” che una volta stabiliti tendono a diventare automatici e difficili da eliminare.

Solo grazie a una forte consapevolezza e sforzi possiamo interferire sulle nostre vecchie abitudini e rompere i loro percorsi neurali disfunzionali ricorrenti.

Questo processo prende il nome di Neuroplasticità, ovvero l’abilità che il nostro cervello ha di creare nuove connessioni e funzioni basate sul cambio dei bisogni delle persona e delle sue azioni.

Il solo aumentare la tua consapevolezza conscia di che cosa stai facendo e perché lo fai quando procrastini è l’unico modo per ricalibrare il tuo cervello e uscire da questo circolo vizioso e svilupparne di nuovi e più funzionali.

 

COME FUNZIONA LA NEUROPLSTICITÀ?

Attività Neuroplastica in Azione: Come nuovi percorsi neurali si formano all’interno del  nostro cervello

La neuroplasticità include ogni processo che apporta un cambio nella struttura, circuiti, e composizione chimica nel nostro cervello, in relazione alle risposte che avvengono nel cervello.

E’ una proprietà tipica del cervello, ed è meglio conosciuta come la capacità (o potenziale) per le aree del cervello, e circuiti, di assumere nuovi ruoli e funzioni.

Utilizzare il potere dell’attenzione focalizzata, insieme all’abilità di impegnarsi a lavorare duramente, e dedicarti a dirigere le tue scelte e azioni, permette di “riscrivere” il tuo cervello e far si che questo lavori per te e con ciò che desideri realmente realizzare.

In assenza di obiettivi e valori, quando non è auto diretta, la neuroplasticità può essere sia un aiuto o un ostacolo, dipende da ciò che inconsciamente scegli di fare e focalizzare la tua attenzione.

Come hai potuto vedere prima, lasciato solo a se stesso, il cervello può portarti ad agire in tutt’altro modo anziché quello ottimale.

Ecco perché un’attenzione focalizzata attiva nello sviluppare nuovi, salutari circuiti è necessaria per cambiare un comportamento disfunzionale con un altro che ti possa inspirare di più.

La buona notizia è che il problema causato dalla Neuroplasticità Inconsapevole può essere facilmente migliorata o risolto del tutto focalizzando la tua attenzione in modo positivo.

Il punto chiave da comprendere è che la Neuroplasticità opera ogni volta.

Questo sta a significare che se rapidamente intraprendi gli stessi comportamenti, la neuroplasticità imposterà queste azioni come quelle preferite, a prescindere dagli effetti che questi possano avere su di te e la tua vita.

Le azioni che stai facendo ORA e come focalizzi la tua attenzione hanno un effetto a monte nel tuo cervello su come questo è cablato e come tu risponderai in futuro automaticamente ai messaggi ingannevoli del tuo cervello ed eventi in futuro.

In questo modo, per il meglio o per il peggio, l’attenzione focalizzata crea il cervello con il quale vivrai.

Il paradosso, sfortunatamente è che questi pensieri disfunzionali possono incollarsi così tanto alla nostra vita, ed essere così presenti, al tal punto che possono darci un senso di familiarità e di sicurezza – ed è proprio questo che li rende così difficili da eliminare.

Ci tengo a farti alcune considerazioni prima di salutarti.

é Il tuo cervello, non la tua mente a generare il desiderio iniziale, l’impulso, i pensieri ingannevoli e tutte le varie sensazioni spiacevoli che ti spingono a procrastinare. 
Contrariamente a quanto si crede,  tu non sei responsabile per questo, ma sei responsabile per tutto ciò che fai una volta che sono emersi.

SIAMO ARRIVATI ALLA FINE

Ci si sente bene a completare qualcosa vero?

Ma prima di lasciarti, ci tengo che tu fissi bene in mente il vero messaggio di quanto scritto qui.

Tu hai l’abilità e le capacità di definire la persona ideale a cui aspiri essere (Il tuo vero te) e allineare il tuo sistema della personalità, all’interno di qualsiasi area della tua vita, con qualunque obiettivo tu desideri profondamente raggiungere e verso il quale sai che stai rimandando.

Il fatto è che possiamo avere successo solo quando riconosciamo che non è colpa nostra se siamo frustrati e non siamo soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo nella nostra vita.

E’ semplicemente il nostro cervello che fa ciò che sa fare meglio: Proteggerci.

Non c’è nulla che non va in te.

Accettare questo è il primo passo per cambiare.

Sei solo una persona che sta combattendo come molti la sua personale battaglia.

Ed è altrettanto importante che tu creda che è una battaglia che puoi vincere perché hai tutto ciò che ti serve per poterlo fare.

E proprio per questo ho creato BASTA PROCRASTINARE!

Non sei solo!

Scopri Ora Come Trasformarti Da Procrastinatore a Realizzatore >

Dedicato al tuo successo,

 

P:S: Se ti è piaciuto leggere questo report o ne hai ricavato una qualsiasi forma di valore dalla sua lettura, allora voglio chiederti un favore…

Saresti così gentile da condividere la tua opinioni nella sezione dei commenti che trovi qui sotto?

Questa sarebbe una grande opportunità e permetterebbe agli altri di riconoscere il valore di questa risorsa e aiutarli ad iniziare a compiere, pur se piccolo, il primo passo per migliorare la propria vita rispetto a questo nemico così subdolo: La Procrastinazione!

D’altro canto se ci fosse qualcosa che non ti fosse chiaro o vorresti farmi qualche domanda puoi scrivermi qui: simonecionci@bastaprocrastinare.it

Simone Cionci

Sono un giovane Imprenditore di Roma, ho 30 anni e sono un consulente esperto in marketing strategico. Nel caso te lo stessi domandando... "Come può un esperto di marketing parlare di procrastinazione? " Dopo aver combattuto, senza alcun risultato, per sei anni il mio perfezionismo e procrastinare, e vedendo compromessa seriamente la mia vita personale e professionale, mi sono costretto and entrare in terapia per risolvere una volta per tutte questa situazione. Dopo un anno e mezzo di lavoro su me stesso, accompagnato a un'incessante ricerca per capire come evitare di ricadere nuovamente vittima di queste abitudini dai risvolti così negativi, ho scoperto finalmente il modo per sconfiggerle ritrovando così la felicità, l’entusiasmo di vivere le mie giornate, raggiungere i miei obiettivi e diventare la versione migliore di me stesso. E’ stato talmente profondo ciò che ho scoperto e così importante che una nuova idea e voglia ha iniziato a impossessarsi di tutto me stesso. Giorno e notte mi ripetevo che quello che avessi scoperto e che continuavo a scoprire ogni giorno rispetto al tema della procrastinazione stava cambiando la mia vita in un modo così incredibile che non potevo tenermelo solo per me. Mi dicevo: “Se ci sono riuscito io a venirne a capo di questa situazione possono riuscirci anche gli altri ed io posso aiutarli, voglio aiutarli e devo aiutarli!” Per questo ho creato BASTA PROCRASTINARE™, per condividere la mia esperienza e le strategie scoperte durante questo mio viaggio alla riconquista della mia libertà, per aiutare tutte quelle persone che silenziosamente soffrono gli effetti negativi di questo comportamento di cui difficilmente riescono a spiegarsi il perché e che per quanto si ripromettano ogni volta di non ricascarci difficilmente riescono a controllare. Con unico e solo grande scopo… Aiutarli a mettere velocemente in campo tutte le azioni necessarie per muoversi con sicurezza, chiarezza e coraggio verso la conquista della propria libertà, realizzazione personale e professionale per poter raggiungere tutti quegli obiettivi che hanno sempre voluto realizzare per cambiare la propria vita, esprimere le loro immense potenzialità ed essere felici, ma che hanno sempre rimandato.

4 Comments

  1. Solo il leggere questa parte mi ha dato tanta forza e consapevolezza di combattere la mia battaglia e andarmi a prendere tutto ciò che fino ad oggi non sono riuscito a prendermi
    Claudio D’Amelio

  2. Molto interessante e costruttivo… Bisognerebbe insegnarlo già fin dal liceo ai ragazzi al fine di dar loro strumenti validi per costruire fin da subito una vita più consapevole

  3. Non conosco personalmente Simone ma quello che dice e scrive con semplicità ed un linguaggio comprensibile a tutti lo rende quasi un conoscente. Attraverso la sua esperienza personale Simone spinge il lettore a credere ed approfondire di più su quanto sta leggendo. Da qualche anno mi sono avvicinata a concetti come neuroplasticità, credenze disfunzionali, potere della mente di autoguarire per poter attuare seri cambiamenti nella mia vita uscendo dalla mia zona di comfort. Sapere che qualcun altro, prima di me, ha intrapreso questo percorso ed è riuscito a realizzarsi è un grande incentivo a continuare. Consiglio a tutti di seguire questo sito web su cui troverete tanti spunti di riflessione e la pagina nstagram “bastaprocrastinare” dove ogni giorno vengono pubblicati piccoli pensieri che stimolano a proseguire nel proprio cammino di ricerca.

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