Non hai bisogno di ricominciare da capo per riprendere in mano la tua vita

Non hai bisogno
di ricominciare da capo per riprendere
in mano la tua vita

Guarire, crescere, andare avanti, diventare la versione più vera e migliore di te, vivere finalmente la vita che desideri, qualunque sia per te il significato di evolvere e ritrovare la tua pace, non significa tornare a chi eri prima che tutto ti cambiasse.

Non significa cancellare le ferite, né far finta che certi dolori non abbiano lasciato il segno.

Significa accettare che qualcosa dentro di te è cambiato, e permetterti di diventare qualcuno che sente più profondamente, ama con più presenza, ha meno paura e più spazio dentro per accogliere la verità di cosa significhi essere vivi. Anche quando fa male.

Anche quando può essere scomodo e difficile. 

Perché guarire non vuol dire tornare indietro. Vuol dire cambiare il modo in cui il passato vive dentro di te, così da non permettergli più di controllare il tuo presente. E questo cambiamento è possibile solo quando ti espandi.

 Quando cominci a sentire davvero chi sei, senza filtri, senza ruoli, e scegli di starti vicino. Perché quasi tutte le tue insicurezze, i tuoi blocchi, il senso di vergogna, le dipendenze chimiche o relazionali, le paure, non vengono da mancanze personali.

Vengono da un dolore che non è mai stato visto davvero e che nel tempo hai imparato a evitare, costruendoci attorno una vita di compensazioni e compromessi pur di non sentirti mai più nei modi più brutti e difficili che la vita ti ha fatto provare.

Ed è così che inizi a muoverti nel mondo secondo schemi che ormai ti vanno stretti, ma che continui a seguire perché li conosci meglio del dolore che evitano.

Se non scegli di guardare in faccia ciò che ti ha ferito, finirai per costruire una vita che nasce dalla paura, non dalla tua verità. E ricorda, il dolore che non affronti non sparisce, si nasconde. Ma intanto quel dolore rimasto dentro continua a decidere per te.

Decide cosa pensi di te stesso, degli altri, della vita. Decide quanto amore riesci a lasciarti arrivare, cosa sopporti anche quando ti fa male, e cosa tieni lontano anche se lo desideri  con tutto te stesso. Solo perché, in fondo, non sei ancora sicuro di meritarlo o saperlo affrontare. 

E spesso si traveste da perfezionismo, bisogno di controllare tutto, procrastinare, voglia di piacere sempre, far fatica a dire no, paura di essere visto davvero per quello che sei con tutte le tue imperfezioni e umane fragilità.

Ma non hai bisogno di ricominciare da capo per riprendere in mano la tua vita. Hai bisogno di un momento sincero. Di guardarti dentro con verità. E dirti, forse per la prima volta: “Ora basta. Basta scappare.”

Ti basta un singolo momento di verità. Un incontro sincero con te stesso. Per smettere di scappare da una vita pilotata dalla paura e finalmente iniziare a vivere una vita guidata dall’amore più puro e profondo per te stesso. 

E può iniziare con una semplice, ma potente domanda: Cosa sto evitando di sentire e che so di dover affrontare per tornare a vivere davvero? Ed è proprio da lì, da quel coraggioso e sincero momento di verità, in cui ti incontri e ti guardi di nuovo dentro, e ascolti quello che devi sentire, che cambia tutto.

CONSIDERAZIONI AGGIUNTIVE

Sai qual è la trappola più comune in cui spesso cadiamo? Quella di pensare che il nostro percorso consista nel tornare a un tempo in cui eravamo felici, liberi da dolore o delusioni. Questo mito ci impedisce davvero di trovare pace. Non siamo destinati a restaurare una vecchia versione di noi stessi, ma piuttosto a evolvere continuamente, plasmati dalle esperienze vissute.

La vera domanda non è se possiamo cancellare il dolore, ma come questo dolore possa diventare un maestro prezioso. Pensaci un attimo: e se quel disagio che continui a evitare fosse la chiave per una vita più autentica? Prova a immaginare il tuo dolore come un bambino che cerca attenzione, non per tormentarti, ma perché vuole essere visto, accolto e capito. Più lo ignori, più alza la voce; più lo respingi, più riesce a sabotare silenziosamente la tua felicità.

Invece, prova a trattarlo come un vecchio compagno di viaggio con cui è giunto il momento di fare pace. Non devi amarlo subito, né fingere che tutto sia semplice. Devi solo riconoscerlo, guardarlo negli occhi e dire: "Ti vedo, so che sei qui. Cosa vuoi insegnarmi?". E così, gradualmente, quel dolore perderà la presa che ha su di te ogni volta che cerchi di evitarlo.

Il punto fondamentale è questo: la tua vulnerabilità non è una debolezza, ma una forza nascosta che aspetta solo di emergere. Quando hai paura, chiediti semplicemente cosa stai proteggendo. Quale verità stai cercando di tenere nascosta persino a te stesso? Lascia che emerga, senza fretta, senza giudizi immediati.

Forse vivere davvero significa proprio questo: accettare ogni emozione, anche la più scomoda, come parte autentica di chi sei. Non sei soltanto ciò che hai vissuto o le ferite che porti. Sei soprattutto quel coraggio fragile che ogni giorno sceglie consapevolmente di abbracciare la propria storia, proprio perché è imperfetta e umanissima.

Ora tocca a te.

Smetti di aspettare e inizia finalmente a scegliere chi vuoi essere davvero.

Quindi, qual è il primo passo che oggi sceglierai di fare verso te stesso?

Dedicato al tuo successo,
Simone


Scritto da Simone Cionci

Sono un imprenditore di Roma, ho 36 anni e opero nel settore del calcio professionistico e tecnologico.

Con le mie aziende supporto club professionistici in Italia e nel mondo in due principali aree: intermediazione sportiva, aiutandoli a trovare, vendere e acquistare giocatori; e attraverso l’utilizzo e lo sviluppo di FootData, il nostro software avanzato di scouting e match analysis, per accelerare decisioni strategiche e cogliere opportunità basate sui dati.

Nel caso te lo stessi chiedendo…
“Come può un imprenditore esperto in tecnologia e sport parlare di procrastinazione?”

Per sei anni ho lottato contro il perfezionismo e la procrastinazione, abitudini che stavano seriamente compromettendo la mia vita personale e professionale. Nel maggio del 2017, dopo un anno e mezzo di lavoro su me stesso e una ricerca incessante per comprendere come evitare di ricadere nelle stesse trappole, ho finalmente trovato il modo per superarle.

Questa trasformazione mi ha permesso di riscoprire la gioia di vivere pienamente le mie giornate, raggiungere i miei obiettivi e costruire la versione migliore di me stesso. Era un cambiamento troppo grande per tenerlo solo per me. Mi sono detto:
“Se io ce l’ho fatta, possono farcela anche gli altri, e voglio aiutarli!”

Così, nel gennaio del 2018, è nato BASTA PROCRASTINARE™, un progetto pensato per chi combatte silenziosamente contro questo comportamento, spesso senza capirne le cause. Il mio obiettivo è offrire soluzioni pratiche e immediate per aiutare le persone a riconquistare la propria libertà, personale e professionale, e raggiungere i traguardi che hanno sempre desiderato.

Con un unico grande scopo: Aiutare le persone a trasformare la procrastinazione in azione, conquistare chiarezza e coraggio, e realizzare i loro sogni per diventare pienamente felici.


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